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Lunedì 2 ottobre alle 10 ci sarà una conferenza stampa di fronte alla base militare di Ghedi per presentare la denuncia sottoscritta da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste e singoli cittadini, tesa ad accertare la presenza di ordigni nucleari in territorio italiano e a verificarne l'illegalità sulla base della normativa interna e internazionale.

Leggi la sintesi della denuncia.

La denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma chiede ai magistrati inquirenti di indagare innanzitutto per accertare la presenza di ordigni nucleari sul territorio nazionale e, di conseguenza, le eventuali responsabilità, anche sotto il profilo penale, dell’importazione e della detenzione.
La denuncia afferma che la presenza di armi nucleari sul territorio italiano può considerarsi certa anche se mai ammessa ufficialmente dai vari governi che si sono succeduti. Le fonti sono molteplici e vanno da articoli di giornale mai smentiti ad autorevoli riviste scientifiche e atti politici.
La denuncia distingue fonti nazionali e fonti internazionali.
Tra le prime ricorda la risposta del ministro Mauro a un’interrogazione parlamentare del 17 febbraio 2014, risposta che, mirando a legittimare la presenza degli ordigni, implicitamente ne riconosce l’esistenza. Tra le fonti si citano anche un documento del CASD (Centro alti studi difesa) e del CEMISS (Centro militare di studi strategici). Molteplici anche le fonti internazionali. In particolare si ricorda la ricerca di Bellingcat ( associazione di ricercatori, studiosi e giornalisti investigativi) del 28 maggio 2021.    I risultati di questa ricerca sono paradossali perché mentre i governi europei si ostinano nel rifiutare ogni informazione, le forze armate statunitensi usano applicazioni per memorizzare i numerosi dati necessari alla custodia degli ordigni. È accaduto che le schede di queste applicazioni siano diventate di dominio pubblico per negligenza dei militari statunitensi nell’uso delle app.
Sulla base delle molteplici fonti citate la presenza di ordigni nucleari in Italia, e specificamente circa 90 nelle basi di Ghedi e Aviano, può considerarsi certa.
La denuncia ricorda che l’Italia ha sottoscritto 24 aprile 1975 il
Trattato di non proliferazione ed invece non ha firmato e ratificato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato il 7 luglio 2017 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Anche in assenza di questa sottoscrizione che esplicitamente ed automaticamente
qualificherebbe come illegale la detenzione di ordigni nucleari la denuncia sostiene che l’illegalità è certa.
Sono analiticamente passate in rassegna le varie normative sulle armi (la legge 110/75; la legge 185/90; la legge 895/67; il TULPS) e si conclude affermando che gli ordigni atomici rientrano nella definizione di “armi da guerra” (legge 110/75) e in quella di “materiali di armamento” (legge 185/90, art.1).
Infine la denuncia affronta la questione della presenza o meno di licenze e/o autorizzazioni all’importazione visto che l’accertata presenza sul territorio presuppone necessariamente un loro passaggio attraverso il confine.
Il silenzio sulla presenza delle armi atomiche investe anche, inevitabilmente, la presenza o meno di autorizzazioni all’importazione. Qualsiasi autorizzazione, peraltro, confliggerebbe
con l’articolo 1 della legge 185/90 che recita:
“l’esportazione, l’importazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiale di armamento nonché la cessione delle relative licenze di produzione e la delocalizzazione produttiva devono essere conformi alla
politica estera e di difesa dell’Italia. Tali operazioni vengono regolamentate dallo Stato secondo i principi della
Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
La denuncia individua nella Procura di Roma il foro competente per l’inevitabile coinvolgimento del governo italiano nella gestione delle armi nucleari.
La denuncia supportata da 12 allegati è sottoscritta da 22 attivisti, pacifisti, antimilitaristi alcuni dei quali rivestono posizioni apicali in associazioni nazionali.

 

 

 

La storia del CDMPI "40 anni di manifesti per la pace 1981-2021", scritta da Vittorio Pallotti, è stata pubblicata sul notiziario giapponese Muse Newsletter, di Japanese Citizens’ Network of Museums for Peace, nel mese di giugno.

L'articolo lo si può consultare e leggere nel notiziario in inglese (pp. 15-24)  e nella versione originale giapponese (pp. 19-24).

Muse Newsletter No 50 June 30 2023

平和のための博物館市民ネットワーク通信『ミューズ』第52号_202306

 

EireneFest, il 1° Festival del libro per la pace e la nonviolenza, a Roma, dal 2 al 5 giugno 2022, vedrà la partecipazione, tra numerose altre organizzazioni e personalità, del nostro Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - CDMPI.
Il CDMPI sarà presente con un suo stand per tutta la durata del Festival, dal 2 al 4 giugno, al Verano - spazio 'Marielle Franco', nei pressi della Stazione Termini, dove esporrà due mostre allo spazio 'Container S. Lorenzo':
  • la mostra di manifesti "Letteratura e Pace" - ore 16,30-20,00
  • la mostra fotografica "A volte ritornano... gli euromissili! Le lotte a Comiso degli anni '80" - ore 16,30-20,00
Presso la Biblioteca 'Tullio De Mauro' sabato 4 giugno, ore 9,30-13,00, allestirà una trentina di manifesti sull'obiezione di coscienza.
Infine allo spazio 'Marielle Franco' domenica 5 giugno, ore 10,  presenterà il libro "Un manifesto al mese 2017-2022. Storie di vita vissuta per la pace e la nonviolenza".
Vi aspettiamo!

Il CDMPI aderisce alla campagna per "uno studio sullo status giuridico delle armi nucleari in Italia".

Invito a sostenere uno Studio sullo “Status giuridico delle Armi Nucleari USA schierate in Italia” - Perugia Sostenibile

Dal comunicato stampa del 28 agosto

Il Centro di Documentazione “Abbasso la Guerra OdV” e altre 15 associazioni pacifiste hanno incaricato gli avvocati di IALANA Italia (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms) di uno studio sulla presenza di armi nucleari in Italia.
Più precisamente lo studio commissionato è una richiesta di “Parere legale riguardante lo status giuridico delle armi nucleari in Italia e le azioni legali proponibili nel caso si riscontrino illeciti civili, penali o amministrativi”.
Dal 1° settembre gli avvocati ed i loro staff inizieranno la loro ricerca che non sarà solo dottrinale ma anche giurisprudenziale.
Lo studio, sulle varie norme nazionali ed internazionali interessate (almeno una ventina), terminerà il 31 dicembre 2021, con proroga eventuale di altri 3 mesi. L'incarico dello studio agli avvocati è avvenuto il 1 luglio scorso.
Lo studio, al di là di eventuali azioni successive, vuole mettere a disposizione di tutto il pacifismo italiano (e internazionale) un utile strumento di riflessione e di azione sull’annoso problema della presenza di ordigni nucleari statunitensi nel nostro Paese, la cui natura è incerta data l'opacità delle relazioni interstatuali sul possesso di queste armi. In questo momento il movimento per la pace non ha la stessa visione circa la legalità o meno della presenza delle armi nucleari in Italia. Noi vogliamo contribuire a fare chiarezza tracciando una mappa puntuale della normativa che questa presenza viola.
Lo studio è tanto più rilevante in quanto per il 2022 è attesa la sostituzione, nelle aerobasi di Aviano e Ghedi, delle armi termonucleari B61 con le più pericolose B61-12.

Sostengono lo studio anche il comboniano padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti (Libera).

Per finanziare le spese di questa attività è stato attivato un crowdfunding a cui è possibile aderire tramite un versamento libero sul Conto Corrente Bancario intestato a “Abbasso la Guerra OdV” - IBAN: IT89R0521650580000000003294 – Creval, filiale di Tradate (Va) – Causale: Studio su legalità o meno presenza armi nucleari in Italia.

Maggiori dettagli sono disponibili nel documento completo della campagna:
https://www.facebook.com/pages/category/Community/AbbassoLaGuerra/posts/

Adesioni ed info: Abbasso La Guerra OdV
Elio Pagani (Presidente di Abbasso la Guerra OdV) - 3313298611 - abbassolaguerra@gmail.com

CONCLUSA LA DIGITALIZZAZIONE DELLE MOSTRE ITINERANTI DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL MANIFESTO PACIFISTA INTERNAZIONALE – CDMPI DI CASALECCHIO DI R. (Bologna)

    Nel 35° della sua fondazione il CDMPI completa e rende disponibile il quadro di una delle sue principali attività in Italia e all’estero dal 1985 al 2020.

    Curata da Fiorella Manzini e Vittorio Pallotti e preceduta da una breve presentazione, la digitalizzazione dei riferimenti organizzativi e tematici alle 290 mostre allestite è a disposizione di tutte le persone a vario titolo interessate.

    Il lavoro, sintesi di una corposa mole di informazioni da diverse fonti, è ora pronto per la consultazione e aperto al contributo di conoscenza e riflessione di studiosi, educatori, operatori dell’informazione, politici, amministratori.

    Scopo del CDMPI è la raccolta di questi contributi per meglio conoscere e capire quale e quanta parte del mondo pacifista e ambientalista abbia lavorato sui temi della pace, della nonviolenza e dell’ambiente. Conoscenza che riveste una particolare importanza nel settore dell’educazione alla pace e nei suoi risvolti inter- e multidisciplinari: storici, linguistici, estetici, culturali, religiosi.