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Alla mostra in palazzo d'Accursio l'insegnante Valentina Asioli ha portato la sua classe, della scuola primaria "Cremonini Ongaro" di Bologna, per la visita guidata da Fiorella Manzini. Una bella esperienza per tutti; i bambini hanno firmato il libro presenze e a ricordo dell'uscita scolastica è stata fatta una bella foto di gruppo.

Pubblichiamo tre disegni dei bambini che, a seguito della visita, hanno interpretato il simbolo della pace, un manifesto e il racconto di un sogno.

Scuola primaria "Cremonini Ongaro", classe  IV A, insegnante Valentina Asioli

E’ un affare di morte... per gli interessi di pochi

L’immagine è estremamente efficace: una parola di tre lettere WAR (guerra) scritta a caratteri cubitali, sulla quale giace, ucciso, un militare con il suo fucile. Entrambi sono colorati con lo stesso colore grigio che risalta su un fondo rosso, il colore del sangue.
Il significato del manifesto è reso esplicito dalla presenza di tre frasi che racchiudono l’immagine e che invitano a riflettere: le guerre sono spesso provocate da fortissimi interessi economici (produzione e commercio di armi, accaparramento di materie prime e prodotti preziosi, controllo di rotte commerciali strategiche etc.) che attraverso il sacrificio di moltitudini di soldati danno potere e ricchezza a un ristretto numero di persone.
In realtà in guerra non muoiono solo soldati, anzi dal secondo conflitto mondiale in poi sono aumentate sempre più le vittime civili, al punto da diventare prevalenti rispetto alle vittime militari.
Lo vediamo ai giorni nostri con quello che sta succedendo in Ucraina e a Gaza, dove i civili diventano deliberatamente bersagli.
Il manifesto, firmato dall’associazione “Mani Tese”, non è datato ma si può far risalire agli anni ottanta.

A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale